Malattie e parassiti del cane

sintomi e cure

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  1. Franci81
     
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    ASCARIDIOSI

    E' la verminosi intestinale più frequente nl cane, che ne è soggetto fin dalla nascita. Pur essendo presenti anche negli adulti è nei cuccioli che gli ascaridi assumono una maggiore importanza in quanto estremamente pericolosi per l'organismo e responsabili, in alcuni casi, della morte dei cuccioli parassitati.
    Le forme adulte del verme sono di colore biancastro, lunghe in media dai 10 ai 18 cm.

    COME AVVIENE IL CONTAGIO?
    Le larve degli ascaridi presenti nel sangue delle femmine gravide passano nell'utero e giungono direttamente ai cuccioli, che nascono già parassitati.
    L'infestazione può avvenire anche per via orale, con l'ingestione di uova di ascaridi espulse con le feci da cani parassitati. Di conseguenza la femmina si reinfesta leccando le feci dei piccoli.

    SINTOMI
    Nei cuccioli sono più visibili, crescita stentata, pelo opaco, addome gonfio, diarrea e, a volte, vomito.
    In caso di gravi infestazioni, si possono vedere alcuni parassiti adulti nelle feci. I cuccioli parassitati emettono un alito di odore caratteristico che ricorda un po' quello dell'aglio.

    PREVENZIONE E RIMEDI
    Effettuate un trattamento vermifugo alle femmine, prima e dopo il parto. Occorre eseguire una pulizia scrupolosa degli ambienti con una rimozione delle feci frequente.
    Questo disturbo si può evitare se si provvede ad effettuare con regolarità la sverminazione di tutti i cani.

    Particolarmente attivi contro gli ascaridi sono i vermifughi a base di pyrantel. I cuccioli vanno trattati fra i 20 e i 30 giorni di età, ripetendo l'operazione un paio di volte a distanza di 2 o 3 settimane.

     
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  2. Franci81
     
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    COCCIDIOSI

    Si tratta di una malattia gastroenterica oggi molto diffusatra i cuccioli in tenera età. E' causata da un protozoo parassita che lesiona in modo grave il rivestimento interno dell'intestino provocando un'enterite tanto più grave quanto è più giovane il cucciolo. L'adulto può fungere da portatore asintomatico. I coccidi del cane sono diversi da quelli del pollame e dei conigli.

    COME AVVIENE IL CONTAGIO?
    Il contagio è prettamente oro-fecale. Quando più cuccioli vivono in uno spazio ristretto con un soggeto eliminatore, il ontagio è inevitabile e immediato, con il manifestarsi della maattia nel giro di 6 giorni.

    SINTOMI
    il cucciolo parassitato emette feci malformato di colore chiaro, miste a catarro spesso sanguinolento, che in breve si trasformano in scariche diarriche semiliquide. Contemporaneamente vi è un calo di appetito e rapido deperimento. Se non curati in tempo molti cuccioli soccombonoin poco tempo.

    PREVENZIONE E CURA
    La cura dei soggetti asintomatici eliminatori è essenziale quanto la scrupolosapulizia ambientale degli escrementi. I coccidi sono facilmente visibili al microscopio nella forma infestante .
    I farmaci in grado di eliminare rapidamente i coccidi sono i sulfamidici orale o per iniezione per sei giorni di fila.
    Tanto più la cura è tempestiva tanto maggiori sono le possibilità di salvare i oggetti colpiti. E' essenziale trattare tutti i soggetti presenti nell'ambiente, adulti compresi.
     
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  3. Franci81
     
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    GASTROENTERITE
    1-4 mesi

    E' una malattia virale sostenuta da un Parvovirus a rapida diffusione, con decorso rapido ed il più dele voltead esitoletale.
    Colpisce di preferenza i cuccioli ed i soggetti anziani o non vaccinati. Gi organi maggiormente colpiti sono lo stomaco e l'intestino.

    COME AVVIENE IL CONTAGIO:
    I soggtti ammalati diffondono il virus principalmente con il vomito e la diarrea. Il parvovirus resiste a lung nell'ambiente diventando così responsabile di infezioni anche per via indiretta e a ditanza di tempo.

    SINTOMI:
    La formula classica è di tipo gastroenterico ed è caratterizzata da inappetenza, vomito, diarrea profusa, contenente sangue vivo, rapido deperimento con accentuata disidratazione.
    Esiste anche una forma fulminante cheporta il cucciolo ad una morte improvvisa.

    PREVENZIONE E CURA:
    la malattia si previen vaccinando il cucciolo contro la parvovirosi a partire dai 50 giorni e le femmine da adibire a riproduzione. E' anche importante impedire ai cuccioli di venire a contatto con altri cani non vaccinati almeno fino al momento in cui non è stata fatta la seconda veccinazione.
    L'unica speranza di salvare i soggetti colpiti sta in un'immediata terapia di sostegno con floboclisi più volte al giorn e per più giorni finchè non ricompare l'appetito, unitamente alla somministrazione di antispastici, astringenti e fermenti lattici,
    per ripristinare al più presto la funzionalità dell'ambiente intestinale devastato all'infezone.
    I cuccioli ammalti vanno tenuti in un posto caldo e pulito.
     
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  4. zeus79
     
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    Ciao amici apro questo post per mettervi a conoscenza di quelle malattie che colpiscono i nostri amici cani e che quest'ultimi possono trasmetterci anche a noi.

    ASCARIDI

    Sono i parassiti intestinali che maggiormente colpiscono i cani. Vivono nell'intestino privando l'animale di nutrimento e dando luogo a coliche, vomito e diarrea. Possono essere osservati nelle feci (vermi biancastri lunghi in media da 5 a 10 centimetri a forma di spaghetto rotondi) che ne rappresentano il veicolo di trasmissione: le uova ingerite raggiungono l'intestino e passando nel fegato; da qui, per via circolatoria, raggiungono i polmoni e la faringe ritornando, da vermi adulti, nell'intestino. E' molto importante "sverminare" il cane il prima possibile e sottoporlo poi a periodici controlli delle feci, nonché raccogliere e distruggere queste ultime onde evitare la trasmissione all'uomo e ad altri animali.

    ANCILOSTOMI

    Parassiti intestinali filiformi, bianco-rossastri , più piccoli degli ascaridi, succhiatori di sangue che causano anemie. I sintomi sono: vomito, nausea, dolori addominali, diarrea (questa può essere nerastra per la presenza di sangue digerito). Le larve, che nascono da uova eliminate tramite le feci, possono essere ingerite o penetrare attraverso la pelle dell'addome e dei cuscinetti plantari. Anche in questo caso è bene sverminare l'animale da cucciolo ed effettuare controlli periodici; distruggere le feci appena evacuate costituisce inoltre un sistema per evitare la trasmissione.

    TENIE

    Parassiti intestinali conosciute come "verme solitario", di colore rosa-biancastro, piatte, con lunghezza da pochi centimetri a 1-2 metri. Vivono sulla superficie dell'intestino liberando le proglottidi (frammenti del verme che contengono le uova) tramite le feci che si presentano come chicchi di riso. La tenia che più frequentemente colpisce il cane è la "Diphylidium Caninum" che ha nella pulce il suo vettore intermedio. I sintomi, talora siano visibili, sono : appetito smisurato e dimagrimento; disappetenza, nausea, dolori addominali, diarrea. L'animale colpito tende a sfregare l'ano per terra, a leccarsi, a girarsi di scatto. La diagnosi viene emessa dopo un esame delle feci.

    TRICOCEFALI

    Parassiti intestinali lunghi dai 4 ai 7 centimetri filiformi, difficili da vedere nelle feci, che si insediano nell'intestino cieco e nel colon cibandosi di sangue. Le uova, eliminate tramite le feci, possono essere attive per periodi molto lunghi. Le larve possono subito reinfestare l'animale irritando ed infiammando il lume intestinale, causando diarrea mucosa mista a sangue. Anche in questo caso è consigliato un controllo periodico delle feci dal medico veterinario nonché la distruzione immediata di queste.

    MALATIE DELLA PELLE DI ORIGINE PARASSITARIA

    MICOSI CUTANEE

    Organismi vegetali, chiamati "funghi", localizzati sulla pelle e sul pelo dei cani, trasmissibili all'uomo. Si possono distinguere 3 situazioni:
    - forma localizzata: caduta di pelo a forma di chiazze circolari ,sulla testa, sul lato esterno dell'orecchio, sugli arti anteriori, etc. Può presentarsi una desquamazione della pelle.
    - Forma diffusa: differente dalla prima per un maggiore coinvolgimento della pelle e del pelo.
    - Forma asintomatica: nessun segno clinico ne rivela la presenza. Solo un esame con coltura può diagnosticarla.


    ROGNA

    Rogna Demodettica (Rogna Rossa) : è causata dall'acaro "Demodex Canis" che colonizza i follicoli del pelo e trasmette alcuni batteri patogeni. Il cane presenta un appetito a volte aumentato, un senso di disagio e nervosismo nonché un arrossamento della pelle sopra i gomiti, nei garretti, sulle labbra, accompagnato da crosticine e pustole. E' una malattia dovuta a difetti immunitari ereditari e, in molti casi, dopo la guarigione possono verificarsi delle ricadute. E' una malattia poco contagiosa sia per l'uomo che per l'animale in buone condizioni di salute.
    Rogna Sarcoptica ( Scabbia ): è una malattia parassitaria molto contagiosa, caratterizzata da forte prurito e croste cosparse su tutto il corpo del cane. E' trasmissibile sia per via diretta, da soggetto ammalato a quello sano, che per via indiretta, da ambiante contaminato. Viene curata abbastanza facilmente ed è consigliabile attuare una massiccia disinfestazione dei luoghi contaminati.
    Cheyletiellosi: dovuta all'acaro "Cheyletiella, colpisce gli animali che vivono in ambienti poco puliti. Si presenta con crosticine, untuosità del pelo, desquamazione e conseguente prurito ed irritazione. Si cura tramite bagni, spugnature, polveri e spray antiparassitari.
    Rogna Otodettica (Rogna dell'orecchio): l'acaro che la causa è l'"Otodectes Cynotis" che infesta l'interno dell'orecchio e il padiglione auricolare esterno, cibandosi di cellule desquamate e siero. Porta fastidio, prurito e conseguente arrossamento nonché la formazione di cerume nerastro. Si cura tramite specifici prodotti antiparassitari nel canale auricolare.

    PULCI

    Sono insetti succhiatori di sangue che vivono sull'animale. Possono vivere dai 6 agli 8 mesi depositando, le femmine, alcune centinaia di uova, non sull'animale ma nell'ambiente. La loro presenza, anche se la permanenza sull'animale è di 4-5 ore al giorno, è caratterizzata dagli escrementi simili a granelli di sabbia, situati alla base del pelo sulla testa, sul collo e sul dorso dell'animale. Il soggetto tende a d essere nervoso, si morde, si gratta. La saliva della pulce può causare allergia con sintomi tipici a quelli dell'orticaria : il pelo inizia così a cadere e compaiono croste sul dorso, sulla schiena e alla base della coda. L'azione per debellarle deve essere duplice:
    a) verso l'animale: con bagni, spugnature, shampoo, spray, gocce, compresse etc;
    b) verso l'ambiente: con disinfezione dei luoghi dove l'animale vive (cuccia, poltrone) nonché
    tappeti, zerbini, pattumiere ,etc.


    PIDOCCHI

    Parassiti succhiatori di sangue, biancastri, che si nutrono di detriti e materiali vari che si trovano sulla cute dell'animale. Non possono attaccare l'uomo. Misurano circa 1-2 millimetri e producono uova che aderiscono l pelo dell'animale, il quale presenta prurito, untuosità del pelo, crosticine sulla pelle.


    ZECCHE

    Parassiti succhiatori di sangue esistenti in diverse specie. Si localizzano soprattutto sulla testa (fronte, orecchie, labbra, palpebre), sul collo e negli spazi interdigitali. Principalmente si trovano due tipi di zecche: il primo e rappresentato da parassiti che compaiono dai mesi primaverili a quelli estivi con maschi di colore rosso-marrone scuro, lunghi 2-3 millimetri con corpo piatto e 8 piccole zampe mentre le femmine sono più grandi (4-10 millimetri), grigiastre.
    Il secondo tipo, mene frequente, con parassiti molto piccoli (1-2 millimetri al massimo), di colore violaceo.
    Ogni femmina può deporre da 3000 a 5000 uova che dopo l'incubazione si trasformano in larve che possono svilupparsi solo su un ospite intermedio: dopo un pasto di sangue, che va di 3 ai 6 giorni, la larva cade e diventa una ninfa octopode. Un altro ospite intermedio è necessario perché si trasformi in adulto sessuato dove avverrà anche l'accoppiamento.
    Per staccare le zecche dal corpo dell'animale bisogna prima anestetizzarle con un batufolo di cotone imbevuto di alcool per alcuni secondi, quindi con una pinzetta estrarla girandola in senso antiorario. Quando estratta è opportuno bruciarla subito, non schiacciarla per terra perché questo consentirebbe alla zecca di continuare il suo ciclo naturale.
    La profilassi sanitaria necessita di un'azione antiparassitaria sull'animale (spray, polveri, bagni antiparassitari, ecc.) e nei luoghi contaminati.
    La zecca trasmette diverse malattie tra le quali: la Babesiosi o Piroplasmosi, malattia del sangue dovuta alla "Babesia Canis", protozoo parassita dei globuli rossi che li distrugge per moltiplicarsi, causando anemie , in alcuni casi, porta alla morte. I sintomi della malattia sono caratterizzati anche da difficoltà nella coagulazione, insufficienza renale e turbe nervose, nonché grande spossatezza, febbre, urine scure, turbe visive.


    FILARIOSI: malattia cardio-polmonare del cane con interessamento cutaneo
    Grave malattia parassitaria trasmessa da una zanzara che, succhiando il sangue di un animale ammalato, ne aspira le larve che verranno in seguito depositate sulla pelle di un altro animale e penetreranno dal foro di suzione fino al sangue periferico. Per diventare adulta la filaria ha bisogno di circa 6 mesi di tempo: gli esemplari maschi possono misurare dai 12 ai 17 centimetri, le femmine dai 16 ai 30 e la loro vita media è intorno ai 5 anni. Una volta adulta colonizza il cuore destro e le sue diramazioni arteriose polmonari, provocando, dopo un periodo non inferiore ai 4 mesi, problemi alla respirazione ed al cuore, creando spossatezza, tosse fino a vere e proprie crisi respiratorie e collasso cardio-circolatorio in fase di malattia avanzata. Può essere facilmente individuata con un prelievo di sangue da parte del veterinario.
    La prevenzione di questa malattia è consigliabile soprattutto nelle zone di maggior diffusione (Pianura Padana) onde evitare all'animale i problemi che questa comporta nonché la morte.

    OVVIAMENTE TUTTE LE NOTIZIE SANITARIE HANNO IL SOLO SCOPO INFORMATIVO.

    Edited by Franci81 - 6/5/2011, 21:27
     
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  5. zeus79
     
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    LE DERMATOSI TRASMISSIBILI DL CANEALL'UOMO

    LE MALATTIE DELLA CUTE, OLTRE A RAPPRESENTARE UN PROBLEMA PER IL MANTELLO POSSONO RAPPRESENTARE
    UN PROBLEMA ANCHE PER CHI VIVE A STRETTO CONTATTO CON IL CANE.
    La presenza del cane accanto all'uomo, per i risvolti culturali, sociali ed economici che viene a comportare,
    implica oggi la necessità di definire meglio i termini del rapporto, che deve essere compatibile
    con esigenze rispettose del benessere animale e con le norme igieniche necessarie a tutelare la salute
    dell'uomo. Infatti, è ormai noto che, se da un lato la presenza del cane è un fenomeno positivo per
    la moderna società industriale, dall'altro fenomeni di sovrappopolazione, semirandagismo, randagismo
    comportano una maggiore diffusione di agenti patogeni e tra questi in particolare di parassiti possibili
    responsabili di zoonosi (malattia trasmissibile dall'animale all'uomo). Il rapporto che lega l'uomo e il
    cane è frutto di un fenomeno complesso. In parte dipende dalla mentalità consumistica che caratterizza
    l'uomo moderno: spesso il cane entra a far parte del nucleo familiare senza una preventiva valutazione
    degli obblighi e delle responsabilità che comporta questa convivenza. Inoltre, il numero sempre
    crescente di cani nelle famiglie e nelle aree urbane favorisce la diffusione di agenti patogeni e la contaminazione
    dell'ambiente. Soprattutto la prolungata e forzata permanenza del cane in ambienti ristretti
    (allevamenti, canili, ambienti domestici) aumenta il rischio di trasmissione di patologie fra gli animali
    stessi e dall'animale all'uomo. Ad esempio, la diffusione parassiti esterni (ectoparassiti) non è dovuta
    solo al contatto animale/animale, animale/uomo, uomo/uomo, ma può seguire anche vie più complesse
    legate alla contaminazione dell'ambiente. Il monitoraggio di queste infestazioni e la precisa valutazione
    del rischio d'infestazione sono difficili da attuare e non sempre attendibili: infatti i cambiamenti
    delle abitudini sociali della popolazione possono determinare nuove possibilità di trasmissione dei
    parassiti, modificandone il comportamento epidemiologico. Ad esempio, l'aumentato benessere di
    gran parte della popolazione, ha condizionato l'abitudine dell'evasione dalla città alla ricerca di un
    contatto con la natura. Il cane, spesso al seguito dei proprietari, può diventare in questo modo un involontario
    veicolo di parassiti esterni raccolti dall'ambiente come le zecche, che poi immette in ambiente
    urbano e domestico. Per questo motivo non deve essere sottovalutato il fenomeno delle ectoparassitosi
    e le misure di profilassi e controllo devono essere attuate con proprietà di mezzi e tempi, perché
    trattamenti inadeguati rischiano di essere inefficaci con aumentato pericolo per l'uomo.
    Tra le più comuni dermatosi trasmissibili dal cane all'uomo abbiamo la rogna, la dermatosi da pulci, la
    dermatofitosi o tigna, la cheyletiellosi. E' stato stimato che oltre il 5% dei casi di dermatosi umane siano
    riconducibili ad infestazioni animali. Gli agenti eziologici di queste patologie possono presentare
    una localizzazione più o meno profonda sulla cute oppure trovarsi solo sulle sedi superficiali.
    La rogna è una infestazione cutanea del cane sostenuta da acari, è trasmissibile ed intensamente
    pruriginosa. Questa parassitosi nell'uomo è generalmente superficiale e scompare nel giro di 4-6 settimane.
    La sensibilità a questa affezione è maggiore in seguito a fenomeni immunodeppressivi. La
    rogna sarcoptica del cane è una malattia parassitaria molto contagiosa. E' causata da Sarcoptes scabiei,
    acaro che può risultare patogeno per diverse specie animali, uomo incluso. L'azione patogena è
    dovuta ai traumatismi che l'acaro provoca sulla cute, alle sostanze irritanti che produce e alle conseguenti
    reazioni di difesa dell'organismo. Le femmine di Sarcoptes scabiei scavano gallerie nella cute
    subito dopo la fecondazione, e dopo ulteriori cinque giorni iniziano a deporre uova al ritmo di 2-3 al
    giorno. Dalle uova, che si trovano disseminate a breve distanza nelle gallerie, dopo sette giorni nascono
    larve che poi mutano in ninfe e successivamente in adulti in grado di diffondere il contagio. Al
    trauma provocato dalla penetrazione delle femmine nello spessore della cute fa seguito un processo
    infiammatorio che si manifesta con eritema, eczema furfuraceo, comparsa di piccole papule che si
    trasformano in pustole e confluendo formano delle croste. Si ha caduta del pelo per distruzione o per
    mancata nutrizione dei follicoli piliferi e intenso prurito, soprattutto quando la temperatura corporea
    sale, per esposizione al sole o al calore. La malattia è diffusa in tutto il mondo, specialmente nelle
    regioni a clima caldo-temperato. Il contagio si realizza per via diretta da animale ammalato ad animale
    sano o per via indiretta attraverso attrezzi per toelettatura. La sopravvivenza di Sarcoptes nell'ambiente
    è limitata a qualche settimana. Nell'uomo le lesioni sono più frequentemente localizzate sulle superfici
    laterali delle dita, negli spazi interdigitali, alle braccia, addome e pieghe ascellari.
    La tigna (dermatofitosi, micosi) è un'infezione fungina superficiale, trasmissibile e comune a cani, gatti
    e uomini. Il cane, ma soprattutto il gatto, costituisce in ambiente urbano un possibile portatore della
    specie di dermatofita più comune: Microsporum canis. I cuccioli sono particolarmente recettivi a questo
    fungo così come i bambini di 5-10 anni di età. E' possibile anche il contagio da uomo ad uomo. Il
    cane può fungere da portatore del dermatofita in seno al nucleo familiare causando infezioni multiple.
    Bisogna però sottolineare che il principale responsabile della trasmissione resta sempre e comunque il
    gatto. Nell'uomo le lesioni cutanee più comuni, osservate in corso di infezione di origine animale, sono
    la tigna del cuoio capelluto e la tigna della cute glabra. Le lesioni infiammatorie si manifestano con
    alopecia, squamosità, crostosità e occasionalmente pustole e noduli. Il prurito è variabile. Le lesioni
    non infiammatorie consistono in aree anulari di alopecia, finemente desquamanti, in cui i peli sono per
    lo più spezzati. La tigna della cute glabra è caratterizzata frequentemente da lesioni rotondeggianti,
    anulari, desquamanti e crostose. Altre forme di dermatofitosi di origine animale nell'uomo sono la tigna
    della barba, la tigna della mano e l'onicomicosi (micosi delle unghie delle dita della mano e dei piedi).
    Gli afanitteri sono le pulci del cane e del gatto, Ctenocephalides canis e Ctenocephalides cati. Sono
    molto diffusi in ambiente urbano. Non producendo particolari effetti clinici sono molto più comuni di
    quanto si pensi. Le condizioni dell'ambiente urbano ostacolano la diffusione di Pulex irritans, la pulce
    propria dell'uomo, ma sono molto adatte alle pulci del cane e del gatto, che possono contaminare
    case e ambienti frequentati. Le pulci possono provocare nell'uomo ipersensibile la comparsa di papule
    orticarioidi al centro delle quali è spesso presente un piccolo punto emorragico. Le lesioni prediligono
    le estremità distali e sono intensamente pruriginose. Oltre al danno diretto le pulci possono veicolare
    una tenia (Dipylidium caninum) in seguito ad ingestione accidentale.
    Gli acari del genere Cheyletiella non scavano cunicoli, ma vivono nella cheratina della superficie cutanea,
    su cui si muovono abbastanza rapidamente: ogni tanto si attaccano in modo tenace all'epidermide,
    perforano la pelle e si riempiono di liquidi tissutali. Nel cane la cheyletiellosi costituisce molto
    spesso un disturbo clinico nei cucccioli, senza alcuna apparente predilezione di razza o di sesso, e
    provoca intenso prurito. Le lesioni cutanee prodotte da Cheyletiella nell'uomo sono state frequentemente
    oggetto di segnalazione. Esse iniziano con macule eritematose, singole o raggruppate, che
    evolvono rapidamente in papule. Le lesioni divengono spesso vescicolari o pustolose. Il prurito è intenso.
    Può essere colpita qualunque parte del corpo, ma soprattutto gambe, braccia e tronco. L'interessamento
    dell'uomo sembra verificarsi nel 20-80% dei casi animali.
    L'ambiente urbano è particolarmente adatto alla diffusione degli ectoparassiti, ed in particolare di zecche
    che possono essere responsabili della contaminazione delle abitazioni. Le ragioni vanno ricercate
    nell'elevato numero di animali frequentanti luoghi comuni come giardini, parchi etc., motivo di frequenti
    contatti fra di loro, e nella scarsa attenzione dei proprietari per queste patologie. Anche nel caso delle
    zecche, la loro presenza sul cane è regolata da una recettività individuale e dai meccanismi immunologici
    tipici delle infestazioni parassitarie.
    L'uso frequente ed irrazionale di farmaci come cortisonici, antibiotici e antiallergici, diminuisce le difese
    naturali verso questi parassiti e rallenta le difese immunitarie atte a contrapporli. I casi di cani gravemente
    infestati da zecche ad esempio, potrebbero essere la risultante di fenomeni di resistenza verso
    gli antiparassitari e di ridotta reattività dell'ospite. Non bisogna dimenticare che le zecche possono
    provocare lesioni dirette di scarsa rilevanza clinica, ma che possono fungere da porta d'ingresso per
    agenti responsabili di gravi malattie (rickettsie, virus, batteri, protozoi). Inoltre l'introduzione di zecche
    in ambiente domestico aumenta il rischio di trasmissione di patogeni dannosi alla salute umana. Le
    zecche sono parassiti scarsamente specie-specifici e possono provocare gravi infestazioni delle abitazioni,
    le cui condizioni favoriscono la sopravvivenza delle forme infestanti. Le zecche, oltre a provoc are
    nell'uomo un trauma legato alla loro puntura, possono svolgere azione allergizzante ed essere causa
    di gravi malattie.
    In conclusione, la tutela della salute del cane è doverosa nei confronti del cane stesso perché salvaguarda
    la salute dell'uomo, per cui è auspicabile che si rafforzi sempre di più il rapporto tra possessori
    di cani e medico veterinario, in quanto quest'ultimo, in veste di garante e promotore della salute dei
    nostri animali e del cane in particolare, assume un ruolo attivo anche nella salvaguardia e promozione
    della salute dell'uomo.


    Roberto Amerigo Papini
    Ricercatore presso il Dipartimento di Clinica Veterinaria dell'Università degli Studi di Pisa.
    Si occupa di malattie parassitarie degli animali domestici e di Igiene Urbana

    Edited by Franci81 - 6/5/2011, 21:27
     
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    Il mio cane di 6 anni di taglia medio piccola ha cominciato a puzzare moltissimo - anche dopo il bagno riprende a puzzare e si gratta sempre. Ormai è quasi una anno ma all'inizio non puzzava. Ora si gratta a periodi, ma puzza sempre. Lo trascuriamo un po e lui sembra grattarsi e puzzare di più- un circolo vizioso
    L'odore non è sempre uguale, ma è a volte molto forte e ce lo fa tenere lontano e non dentro casa dove invece vorrebbe stare più insistentemente di una volta. Il veterinario ha dato antibiotici e una generica diagnosi : dermatite
     
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  7. Rivern
     
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    Ragazzi mi sapere dire che verme e ?? Grazie
     
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6 replies since 28/3/2011, 23:57   18892 views
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